MARAMEO, risto-pub a Livorno

Il Marameo è stato un progetto di rottura fra i locali serali degli anni ’90. Iniziai a lavorare all’idea nell’aprile del 1991, sulla spinta di Roberto, Alessandro e Raffaello (i miei amici che diventarono presto anche i miei soci) che mi diedero carta bianca per la progettazione. Lo inaugurammo il 10 giugno 1992 e lo vendemmo nel 1999.

All’ interno di un fondo storico, di quelli con le tipiche volte a botte, nel quartiere Pontino di Livorno, scelsi di adottare la muratura per creare pedane e divisori; per caratterizzare le volte, intervenni scarnificando l’intonaco esistente con motivi geometrici. Usai un linguaggio che si ispirava alla metafisica, all’astrattismo, al cubismo. Ne sono un esempio la trave di legno lamellare di 7 metri che attraversava le due sale all’ingresso ma senza alcuna funzione statica. Osai con l’uso del colore, scegliendo toni di carattere ma ben armonizzati, l’ocra, l’arancio, vinaccia. E fu tutto realizzato a mano da noi giovani titolari di belle speranze. Anche il sistema di illuminazione era artigianale, con corpi illuminanti che modificai e sospesi su cavi con tensione 12V.

Ospiti delle magiche serate jazzisti di livello nazionale, da Gianni Basso a Paolo Fresu, da Gianni Rava a Stefano Bollani,  attori come Paolo Migone e ospiti come Paolo Virzì.  Il Marameo è stato per lunghi anni il ritrovo di riferimento per i giovani livornesi dell’epoca, molti dei quali ancora oggi testimoni di un bellissimo ricordo.